Anemia e carenza di ferro: sintomi, cause, esami e rimedi
L’anemia è una malattia del sangue che presenta dei globuli rossi anomali, in quantità inferiori alla norma oppure il loro contenuto di emoglobina è insufficiente.
Come vedremo, sia le cause che i sintomi di anemia presentano molteplici sfaccettature.
Sono così numerose le situazioni dietro l’insorgenza e il peggioramento dell’ anemia e della carenza di ferro, che riguardano quasi un quarto della popolazione mondiale, di cui quasi la metà, circa il 47%, sono bambini in età prescolare, mentre per il resto, la fascia più colpita è quella delle donne non in gravidanza1
Anemia non è solo carenza di ferro, ma uno dei suoi tanti aspetti; se ciò che la causa non viene identificato, diagnosi e rimedi risulteranno inappropriati 2
Anemia e carenza di ferro: sintomi, cause, esami e rimedi
L’emoglobina contenuta nei globuli rossi (eritrociti) trasporta ossigeno nelle cellule dei vari tessuti del corpo, dove si carica di anidride carbonica per trasportarla ai principali organi emuntori, i polmoni e i reni.
Si parla di anemia da carenza di ferro, detta anche anemia marziale o sideropenica (dal latino sìderos = ferro e penìa = povertà), quando dipende da una insufficiente disponibilità di ferro, il minerale indispensabile alla formazione di emoglobina e globuli rossi.
Di conseguenza, nell’organismo cala la sintesi di emoglobina e di eritrociti, a spese della quantità di ossigeno che può essere fornita ai mitocondri (le centraline energetiche della cellula) per il metabolismo ossidativo.
Spesso l’anemia sideropenica è caratterizzata anche da microcitosi e ipocromia, cioè da globuli rossi più piccoli del normale e con un ridotto contenuto di emoglobina.
La deplezione di ferro riduce altresì la capacità ossidativa del muscolo diminuendo il contenuto mitocondriale di citocromi e di altri enzimi ferro-dipendenti necessari per il trasporto di elettroni e per la sintesi di ATP3.
Sintomi da carenza di ferro
I sintomi sono perlopiù il risultato di un apporto insufficiente di ossigeno e di una scarsa funzionalità degli enzimi ferro-dipendenti.
In tali condizioni, l’ossigenazione e l’eliminazione delle scorie compromettono le funzioni cellulari, dando origine a sintomi di vario genere, talvolta apparentemente scollegati e incomprensibili4.
- Stanchezza e debolezza,
- scarsa attenzione e memoria, ridotta produttività lavorativa,
- lingua irritata e indolenzita,
- mani e piedi freddi,
- cattive condizioni della pelle, delle unghie e dei capelli, compresa la perdita di capelli,
- crepe o piaghe agli angoli della bocca,
- infezioni frequenti e ferite che guariscono lentamente,
- fiato corto,
- vertigini o giramenti di testa,
- pallore,
- mal di testa,
- scarso appetito, soprattutto nei neonati e nei bambini con anemia da carenza di ferro,
- sintomi da intossicazione da piombo e mercurio e da eccessso di rame,
- sindrome delle gambe senza riposo,
- disturbi cognitivi e del comportamento, voglia insolita di cose strane: ghiaccio, sporcizia o amido (picacismo)5.
È risaputo che, se non viene affrontata, l’anemia può provocare nei neonati disturbi cognitivi permanenti e ritardi nello sviluppo fisico. In genere, la soluzione più semplice è l’integrazione di ferro.
Tuttavia, se la carenza di questo minerale non è la radice del problema, si può rischiare un sovraccarico di ferro.
Pertanto, è estremamente importante indagare le origini di ciascun caso di anemia67.
Domande frequenti
Quali sono le cause di anemia e carenza di ferro nelle donne e negli uomini?
L’elenco che segue proviene dall’agenzia del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti25.
- Carenze nutritive: vitamina C, vitamina A, iodio, B12, folato e B6.
- Carenza di tirosina, un problema spesso trascurato negli anziani.
- Una mutazione nel gene che codifica l’enzima MTHFR26.
- Dieta ricca di carboidrati amidacei, cereali, fruttosio, zucchero, alimenti trasformati, dolcificanti artificiali, sostanze chimiche, erbicidi e pesticidi.
- Dieta vegetariana mal pianificata.
- Infezioni sottostanti, candidosi, SIBO, infezioni batteriche, parassiti intestinali, H. pylori, infezioni da lieviti e funghi.
- Disfunzioni intestinali, infiammazione e pareti dell’intestino deboli, malassorbimento e sindrome dell’intestino permeabile (leaky gut syndrome).
- Ipocloridria (scarsità di acidi gastrici). Molti individui sono carenti di acido cloridrico che scompone le proteine e sostiene l’assorbimento del ferro e di molti altri nutrienti.
- Carenza di rame, un minerale-traccia essenziale. Il rame è indispensabile, ad esempio, per formare globuli rossi, assorbire il ferro e per la salute mentale27.
- I farmaci come la metformina28 e i farmaci antinfiammatori non steroidei29 possono inibire l’assorbimento del ferro.
- Disfunzione tiroidea30.
- Uso di antibiotici.
- Eccesso di fluoro, zinco e calcio che inibiscono l’assorbimento del ferro.
- Corsa sostenuta per lunghe distanze.
- Privazione del sonno.
- Stress cronico, insufficienza surrenalica.
- Emorragie interne, sangue occulto e ulcere sanguinanti.
- Disturbi di natura autoimmune come Morbo di Crohn, artrite reumatoide, lupus.
- Insufficienza renale.
- Malattie e disturbi del fegato.
- Gravidanza e allattamento.
- Infanzia e adolescenza.
- Amenorrea e ipermenorrea.
- Perimenopausa (dai 5 ai 10 anni prima della menopausa)31
Rimedi e strategie di supporto in caso di anemia e carenza di ferro
Prima di sospendere, modificare una terapia in corso o adottare qualsiasi nuova strategia, è sempre opportuno consultare il proprio medico.
Inoltre, è fondamentale collaborare con un professionista esperto di salute funzionale. L’elenco che segue non è esaustivo.
Regolare l’acidità dello stomaco
L’ipocloridria è estremamente comune e contribuise a sintomi come la GERD (malattia da reflusso gastroesofageo) e al bruciore di stomaco. In genere tali sintomi vengono attribuiti a un eccesso di acidità.
Tuttavia, la maggior parte dei casi di GERD dipendono da un basso livello di acidità gastrica.
Il fattore intrinseco, secreto dalle cellule parietali del rivestimento dello stomaco, è determinante per il corretto assorbimento della vitamina B12.
Tra i diversi fattori che contribuiscono o causano la morte delle cellule parietali e, in ultima analisi, sopprimono la secrezione del fattore intrinseco, vi sono: ipocloridria, uso di protettori gastrici, alcolismo, età, gastrite ulcerosa, gastrite atrofica, H. pylori, intervento di bypass gastrico.
Tutte queste cause devono essere affrontate per rimediare alla disfunzione delle cellule parietali3233.
Un basso livello di acidità gastrica porta a malassorbimento di micronutrienti, tra cui ferro e B12, e a una sterilizzazione impropria degli alimenti che rende il tratto gastrointestinale maggiormente esposto al rischio di sviluppare infezioni (ad esempio la Candida) e sovracrescita batterica ovvero SIBO (Small Intestinal Bacterial Overgrowth.
Non a caso, diversi studi hanno collegato l’uso degli inibitori di pompa protonica allo sviluppo della SIBO3435.
Cosa provoca una carenza di vitamina B12 o un mancato assorbimento?
- Anemia macrocitica,
- omocisteina elevata che aumenta il rischio di ictus, aterosclerosi e trombosi,
- cambiamenti cognitivi o comportamentali, manifestazioni neuropsichiatriche (ad esempio: parestesie, debolezza, anomalie dell’andatura).
Usare l’aceto di sidro di mele
L’aceto di sidro di mele aiuta a migliorare immediatamente il livello di acidità nello stomaco. Questo rimedio può essere utile nel caso si assumano inibitori di pompa protonica oppure sia stata accertata una ridotta acidità gastrica o ipocloridria. La dose tollerabile può variare da mezzo a un cucchiaio di aceto di sidro di mele in circa 200 ml di acqua prima del pasto. In questo modo si crea un ambiente acido per la sterilizzazione degli alimenti e la loro corretta scomposizione.
Modificare la dieta
La dieta tradizionale è ricca di cereali e zuccheri che favoriscono l’infiammazione, attraverso lo stress metabolico delle fluttuazioni del glucosio. Una dieta sana comprende: grassi buoni, verdure non amidacee, frutta a basso indice glicemico, erbe, proteine da animali che hanno pascolato.
Quando il nostro corpo è infiammato, gli organi non sono in grado di utilizzare correttamente i nutrienti e di creare le sostanze necessarie per un funzionamento ottimale. Questo ci espone al rischio di sviluppare anemia e malattie croniche.
Eliminare le sensibilità alimentari
Una condizione autoimmune si verifica quando i globuli bianchi producono anticorpi per colpire un particolare tessuto. Per esempio, quando l’organismo produce un attacco ai globuli rossi o al midollo osseo, può produrre un’anemia autoimmune come nelle anemie emolitiche o aplastiche.
Sulla base di studi sui gemelli, oggi sappiamo che il 25% dell’autoimmunità è di origine genetica, mentre il restante 75% è di origine ambientale 36.
I principali fattori ambientali che possono causare disturbi autoimmuni sono:
- sensibilità al glutine, OGM,
- disfunzione intestinale,
- stress neurologico,
- tossine, muffe, inquinamento,
- stress e sovraccarico dei surreni,
- infezioni.
Una dieta di eliminazione degli alimenti può ridurre l’irritazione e l’infiammazione delle pareti intestinali, migliorando i sintomi e l’assorbimento del ferro.
Risolvere le infezioni gastrointestinali
L’H. Pylori e la sovracrescita batterica dell’intestino tenue (SIBO) possono dare origine a carenza di acidi gastrici e permeabilità intestinale. Entrambi questi disturbi possono interferire con il processo di assorbimento del ferro e delle vitamine B essenziali per la formazione dei globuli rossi.
…la cosiddetta sindrome celiaca… è causata dalla reazione anticorpale diretta contro due specie batteriche, Helicobacter Pylori e Mycobacterium paratuberculosis ssp. Avium (Tuberculinum Avis) che possono essere presenti anche singolarmente;
tale condizione determina tanto la sindrome celiaca propriamente detta, in soggetti geneticamente predisposti, con positività dei titoli anticorpali anti-gliadina e anti-transglutaminasi, quanto le molto più numerose forme fruste o borderline caratterizzate comunque da disturbi vari quali frequente diarrea, malassorbimento, soprattutto del ferro, gonfiore addominale, ecc…;
la letteratura legata alla ricerca pura riporta la presenza nei celiaci di significativi titoli anticorpali verso le specie batteriche citate, ma non vengono interpretati correttamente a causa dell’ottusa pretesa di trovare una causa unica anziché due, indipendenti tra di loro.
Dottor Fabio Riccobene
Medico chiururgoTratto dal libro: Stress, Alimentazione, Infiammazioni nascoste
Risolvere tali condizioni talvolta può rivelarsi l’elemento chiave che può spegnere molti sintomi, anemia compresa.
Guarire la permeabilità intestinale
L’intestino diventa permeabile quando gli enterociti, le cellule della parete intestinale, presentano giunzioni allentate.
Tra gli elementi che causano la divisione di queste cellule vi sono: FANS, antibiotici, squilibri glicemici, tossine ambientali, agenti patogeni, pesticidi, squilibri ormonali e cibi elaborati.
Una volta che le cellule del rivestimento intestinale si sono atrofizzate e hanno iniziato ad allentarsi, possono passare particelle di grandi dimensioni che normalmente non sarebbero in grado di attraversare il rivestimento intestinale.
Ciò può provocare infezioni, autoimmunità, abbassamento dello stomaco e alterazione dell’assorbimento dei nutrienti. Come abbiamo detto sopra, questi effetti possono provocare malattie come l’anemia.
Integrazione di ferro
L’organismo ha una risposta fisiologica che lo aiuta ad aumentare l’assorbimento del ferro in risposta a un feedback negativo sulle riserve di ferro.
Tuttavia, questa risposta è minima, e a seconda della gravità della deplezione di ferro, potrebbe servire molto tempo per riportare l’organismo a livelli ottimali. Una perdita significativa di ferro richiede una integrazione37.
Integrazione di B12 e Folato
L’integrazione con B12 e Folato può essere necessaria fino a quando migliorano i valori ematici. Queste vitamine sono molto importanti per il corretto sviluppo delle cellule del sangue. Le forme più biodisponibili e utili anche in caso di mutazione del gene MTHFR sono quelle metilate.
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Studi sperimentali
1. Valutazione clinica dell’efficacia del trattamento con il ferro tra le donne donatrici di sangue non anemiche ma con carenza di ferro: uno studio randomizzato controllato PubMed
In uno studio randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, 154 donne donatrici di sangue con carenza di ferro, ma non anemiche, hanno assunto 80 mg di solfato ferroso o placebo per 4 settimane. Alla fine del periodo, l’emoglobina e la ferritina erano aumentate di più nel gruppo del ferro, ma non c’erano differenze sostanziali nella riduzione della fatica. Non si sono verificati cambiamenti nella forma fisica misurata con il test del passo di Chester. |
2. Studio randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo sull’integrazione di ferro nelle donne soldato durante l’addestramento militare: effetti sullo stato del ferro, sulle prestazioni fisiche e sull’umore. PubMed
Studio randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo. 219 soldatesse in addestramento di base hanno ricevuto in modo casuale 100 mg di solfato ferroso oppure placebo per 8 settimane. Tra le partecipanti vi erano 28 anemiche e 35 carenti di ferro. Al termine del periodo, la ferritina è diminuita in entrambi i gruppi, ma meno nel gruppo che aveva assunto il ferro, mentre l’emoglobina è aumentata in modo simile in entrambi i gruppi. Le prestazioni fisiche, valutate in base al tempo di corsa sulle 2 miglia, sono rimaste invariate nei soggetti con livelli ematici di ferro normali, sono migliorate in modo non significativo per coloro che avevano carenza di ferro ma non anemia e sono migliorate in modo significativo nei soggetti con anemia ferropriva. Si è registrato un miglioramento statisticamente significativo del vigore nel “Profile Of Mood States” rispetto al placebo, ma non per altri test. Non è chiaro se lo stato del ferro sia stato un fattore di miglioramento. I partecipanti con carenza di ferro avevano maggiori probabilità di avere dei miglioramenti per depressione e affaticamento, anche se la differenza non era statisticamente significativa rispetto al placebo. |
3. L’integrazione di ferro migliora la resistenza alla fatica progressiva durante l’esercizio dinamico degli estensori del ginocchio in donne non anemiche e prive di ferro. PubMed
In uno studio randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, 20 donne con bassi livelli di ferro, ma non anemiche, sono state assegnate a 20 mg di ferro al giorno da solfato ferroso o placebo per 6 settimane. Al termine delle 6 settimane, l’emoglobina è rimasta invariata, ma la ferritina, il ferro sierico e la saturazione di trasferimento sono aumentati in misura significativamente maggiore nel gruppo del ferro rispetto al gruppo del placebo. I partecipanti sono stati sottoposti a un test di estensione dinamica del ginocchio per misurare le contraddizioni statiche massime volontarie e quindi l’affaticamento muscolare. Il gruppo del ferro ha registrato una minor perdita di forza nell’arco di 6 minuti rispetto al gruppo placebo, con una differenza statisticamente significativa. |
L-alfa-glicerofosfolina può contribuire a migliorare l’assorbimento del ferro non eme della carne al pari della vitamina C. PubMed
Studio randomizzato controllato condotto con 13 donne in salute e normopeso. L’assunzione di 46 mg di alfa-GPC (rapporto 2:1 di alfa-GPC : ferro) con un pasto base di lasagne ha migliorato l’assorbimento del ferro in misura simile alla vitamina C.
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L’integrazione di Chlorella pyrenoidosa riduce il rischio di anemia, proteinuria ed edema nelle donne in gravidanza. PubMed
Studio non randomizzato né controllato condotto con 70 donne sovrappeso o obese tra i 18 e i 44 anni. Durata: 1-6 mesi. Sono stati somministrati 6 g di clorella al giorno, i valori ematici sono aumentati e il rischio di anemia si è ridotto; sono stati osservati anche una minor proteinuria urinaria e una riduzione dell’edema agli arti inferiori.
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» Spirulina
Effetti della Spirulina sull’anemia e sulla funzione immunitaria negli anziani. PubMed
La somministrazione di 3 g di Spirulina al giorno per 12 settimane in persone anziane con una storia di anemia ha migliorato i parametri ematici (senza influenzare i globuli rossi) e aumentato la conta dei globuli rossi. Il gruppo dei partecipanti era composto da 40 persone di entrambe i sessi, tra i 45 e i 65 anni, normopeso e obesi.
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