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Quando la dieta non risolve

Quando la dieta non risolve la maggior parte dei sintomi e le analisi mostrano solo un lieve miglioramento, è possibile che, per varie ragioni, i fisiologici processi della detossificazione abbiano necessità di un supporto.

Prima di affrontare questo argomento, è necessaria una premessa: in questo contesto si danno per scontate una dieta bilanciata e un’attività fisica personalizzate dal professionista di fiducia in base alle proprie esigenze.

Quando la dieta non risolve, è importante sostenere la detossificazione

Il fegato, l’intestino, il tessuto adiposo e il tessuto connettivo possono trattenere un certo carico di tossine. Il dimagrimento può liberare questo fardello tossinico, ma la sua eliminazione non è affatto scontata, soprattutto se le funzioni cellulari e l’organo epatico sono già in sovraccarico.

Prima di proseguire, diamo un’occhiata ai principali meccanismi che consentono al nostro corpo di liberarsi dalle scorie e per quali ragioni possono risultare compromessi, senza sintomi correlabili.

Il fegato

Il fegato è il principale organo deputato alla conversione delle tossine, perlopiù liposolubili, in composti idrosolubili che possono essere espulsi.

Tuttavia, le alterazioni dei processi di disintossicazione coinvolgono l’intero organismo, non solo l’organo epatico. Ecco alcuni esempi:

  • squilibri ormonali (soprattutto nelle donne). I difetti di disintossicazione causano una parziale metabolizzazione degli ormoni, interrompendo così i meccanismi di feedback naturali.
  • Eruzioni cutanee e accumulo di istamina.
  • Cali di energia. Un aspetto molto importante della disintossicazione è rappresentato dalla metilazione, che svolge un ruolo chiave nella produzione di energia cellulare.
  • Depressione e disturbi dell’umore. Attraverso la metilazione avviene la sintesi dei neurotrasmettitori.
  • Nebbia mentale e declino cognitivo. La metilazione è necessaria per la produzione di acetilcolina, un neurotrasmettitore che influisce in modo decisivo sulla lucidità mentale.

In definitiva, la nostra salute, come invecchiamo e lo smaltimento dell’adipe in eccesso, dipendono da un efficiente sistema di smaltimento delle tossine. Ecco perché è così importante assicurarsi che il fegato funzioni nel modo più efficiente possibile.

La disintossicazione epatica e cellulare è un insieme complesso di processi biochimici, dove sono coinvolti centinaia di enzimi e molteplici geni. Può essere suddivisa in tre fasi:

1. Fase I:
conversione delle tossine liposolubili (ormoni, batteri, neurotrasmettitori, endotossine, farmaci, sostanze chimiche, ecc.)
2. Fase II:
vengono neutralizzati i radicali liberi generati nella fase I e alcune tossine non processate dagli enzimi di Fase I.
3. Fase III:
escrezione delle tossine della Fase I e della Fase II nelle feci e nelle urine.

Per sostenere in modo specifico tutte le fasi descritte, la natura ci viene in aiuto con alcuni composti botanici e altre sostanze nutraceutiche, come si leggerà tra poco.

Riassumendo le cause di una non corretta disintossicazione, per cui  ci sentiamo stanchi, affaticati e anche la nostra dieta non funziona come ci si aspetterebbe, si possono riassumere in tre punti chiave:

  • eccesso di tossine da smaltire,
  • difetti di metilazione,
  • stile di vita errato e disturbi che si sono cronicizzati.

Quando la dieta non funziona e pensi “non riesco a dimagrire“, non significa che hai il metabolismo lento. Il tuo corpo, per bruciare di più, deve aumentare la massa muscolare, e talvolta non basta se sei anche intossicato e poco flessibile a livello metabolico (quando le cellule bruciano più glucosio che grassi).

Quando la dieta non risolve e non funziona

Sempre più spesso, l’esposizione alle tossine supera la capacità dell’organismo di elaborarle in modo corretto. Complici l’ambiente, il cibo e le abitudini.

L’ambiente

L’ambiente in cui viviamo ci espone ad un carico di tossine che non ha eguali rispetto a poche centinaia di anni fa.

Ogni anno le aziende producono 6.500 miliardi di chili di 9.000 sostanze chimiche diverse. Si tratta di circa 3.25 miliardi di tonnellate, sufficienti a riempire una superpetroliera oceanica. Vengono inoltre rilasciate nell’atmosfera e nell’acqua oltre 7 miliardi di chili di 650 inquinanti diversi1.

Ricerche dell’Environmental Working Group (EWG) hanno rilevato che una persona media ha oltre 91 sostanze chimiche tossiche nel proprio corpo. Alcune persone ne hanno addirittura 167, tra cui 76 che causano il cancro, 94 che sono tossiche per il cervello e il sistema nervoso, 79 che causano difetti alla nascita e anomalie nello sviluppo del feto.2

Il cibo

Come se non bastasse, siamo circondati da cibi lavorati e raffinati, contenenti oli di semi infiammatori, sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio. Persino i cosiddetti cibi sani, come i cereali integrali e la soia, possono aumentare lo stress ossidativo.

Lo stress

Infine, ciliegina sulla torta: stress, privazione del sonno, malattie croniche e farmaci sovraccaricano la fisologica capacità di disintossicazione del nostro organismo.

Difetti di metilazione e mutazione MTHFR

La metilazione è un processo metabolico cruciale per la disintossicazione, che avviene in ogni cellula e in ogni organo.

Si ripete più di un miliardo di volte al secondo e la vita umana non esisterebbe senza di essa.

Quando la dieta non risolve alcun sintomo, i processi metilativi potrebbero essere in difficoltà, ma è necessario indagare.

Quando la dieta non risolve, la metilazione può essere compromessaPer metilazione s’intende l’aggiunta di uno o più gruppi metilici.

Nell’immagine S-adenosil metionina (SAMe) dona un metile e in questo modo la tossina è neutralizzata.

Un gruppo metilico è formato da un atomo di carbonio e tre di idrogeno, e le molecole addizionate con uno o più gruppi metilici prendono il nome di molecole metilate.

La metilazione è coinvolta nella crescita e nella riparazione dei tessuti, nella comunicazione cellulare, può attivare o silenziare i nostri geni, è indispensabile alla produzione di bioenergia cellulare, regola e produce neurotrasmettitori come la dopamina (indispensabile per l’equilibrio emotivo e la motivazione) e l’acetilcolina (regola gli impulsi nervosi).

Una corretta metilazione dipende da livelli adeguati di numerosi micronutrienti tra cui vitamina B12 e folato.

La B12 aiuta a convertire l’omocisteina in un composto sicuro, la metionina, e aiuta anche ad alimentare il ciclo di Krebs per produrre ATP, la “moneta” energetica fondamentale per la vita della cellula.

La carenza di B12 è abbastanza diffusa. Ad esempio, puoi essere a rischio se:

  • fai una dieta vegetariana e vegana3;
  • hai un eccesso o una scarsa acidità di stomaco,
  • utilizzi dei gastroprotettori, oppure metformina per ridurre la glicemia. Sono farmaci che possono compromettere l’assorbimento della B12 e causarne la carenza a prescindere dall’alimentazione.

Alcune persone possono avere livelli sufficienti della forma inattiva di B12 (cianocobalamina), ma a causa di un’alterata funzionalità epatica o della mutazione genetica MTHFR, i livelli delle forme attive di B12 (metilcobalamina e adenosilcobalamina) risultano bassi.

Indipendentemente da ciò che li causa, bassi livelli di B12 attivata portano a una scarsa metilazione.

La carenza di folato è un’altra causa di scarsa metilazione, e raramente dipende da un apporto dietetico inadeguato. In realtà sono più frequenti i difetti genetici dell’enzima MTHFR, che converte la forma meno attiva di folato in quella attiva.

Secondo alcune stime, il 40% della popolazione mondiale è interessata da una mutazione genetica dell’enzima MTHFR, contribuendo a favorire stanchezza cronica, sovrappeso, grasso epatico, maggiori reazioni avverse ai farmaci, intolleranza all’istamina, omocisteina elevata, dolore cronico, ansia, disturbi mentali, malattie cardiovascolari e tumori.45.

Italiani e ispanici sono tra le popolazioni più colpite.6

Tutto ciò spiega in gran parte perché anche la dieta più sana può rivelarsi un approccio insufficiente per risolvere o prevenire il peggioramento dei propri disturbi.

Stile di vita moderno e malattie croniche

Gli esseri umani non sono nè geneticamente e nè biologicamente programmati per lo stile di vita dei paesi occidentali.

Questo “disadattamento” ha numerose conseguenze, ma nel contesto della disintossicazione, la più importante è la deplezione del glutatione. Si tratta del principale antiossidante che abbiamo in corpo, un tripeptide composto da tre aminoacidi (cisteina, glutammato e glicina), presente in tutte le cellule.

Nella Fase I, il glutatione coniuga diversi tipi di tossine, mentre nella Fase II spegne i radicali liberi prodotti durante la Fase I.

Il glutatione ci protegge anche dai danni ossidativi. Diversamente, siamo molto più vulnerabili agli effetti nocivi dell’ossidazione: un aspetto significativo, dato che la maggior parte, se non tutte, le moderne malattie croniche comportano un danno ossidativo.

Certo, il nostro corpo è in grado di produrre glutatione. Purtroppo, però, finisce per esaurirsi facilmente a causa dello stress, delle tossine ambientali, dei farmaci, dei traumi, dell’invecchiamento, delle malattie e delle carenze di micronutrienti.

Gli studi hanno ripetutamente riscontrato che i livelli più elevati di glutatione sono presenti nei giovani e nelle persone in forma. Invece, le persone anziane, inferme e sedentarie sono risultate quelle più carenti. 7

L’insieme di questi dati significa che quasi tutti sono soggetti a un certo grado di deplezione di glutatione, il che, a sua volta, significa che la maggior parte delle persone presenta dei problemi di disintossicazione ed è molto esposta alle conseguenza dei danni ossidativi.

Potenziare la disintossicazione per migliorare l’efficacia della dieta

Come ho spiegato in precedenza, un’alterata funzione detox può dipendere da un aumento del carico tossico, da una diminuzione della capacità o da entrambi.

Ne consegue che per ottimizzare la capacità di disintossicazione, è necessario affrontare il problema da entrambi i lati.

Ridurre il carico tossico

Il primo passo, è ovvio, consiste nell’eliminare dalla dieta tutti gli alimenti potenzialmente infiammatori.

Ciò significa eliminare gli alimenti trasformati, gli oli di semi, perché contengono omega-6 (pro-infiammatori)  e sbilanciano il naturale rapporto 1:1 con gli omega-3 (antinfiammatori)8, gli oli idrogenati e l’eccesso di zucchero raffinato, nonché i cereali e i legumi preparati in modo improprio.

Il secondo passo è ridurre l’esposizione alle sostanze chimiche in casa. Questo significa scegliere prodotti non tossici per la pulizia della casa, il bagno, la bellezza e l’igiene.

Il passo successivo è quello di assumere l’integrazione più efficace per migliorare la capacità di disintossicazione e per assicurarsi che tutte e tre le fasi (I, II e III) funzionino in modo ottimale.

Uno dei problemi principali di molti prodotti disintossicanti in commercio è che contengono solo nutrienti che regolano la fase I della disintossicazione.

Ciò può rappresentare un pericolo, perché per ogni tossina convertita nella Fase I si genera un radicale libero che contribuisce al danno ossidativo.

Se si potenzia la detossificazione della Fase I senza affrontare i difetti della Fase II, aumenta la quantità di radicali liberi da smaltire senza migliorare la capacità dell’organismo di gestirli ed espellerli.

Per la maggior parte delle persone, concentrarsi sul miglioramento della metilazione e sull’aumento dei livelli di glutatione è l’approccio migliore per ripristinare una disintossicazione ottimale.

Favorire i processi della metilazione

La chiave per migliorare la metilazione è garantire livelli adeguati di vitamina B12 e folato attivi e di cofattori della metilazione come la vitamina B6 e la betaina (trimetilglicina).

Per ottenere risultati ottimali la formulazione Vital Basic ha dimostrato di contribuire in modo egregio al fisiologico metabolismo energetico e alle naturali funzioni digestive e cognitive.

Glutatione

I livelli di glutatione possono essere aumentati in modo naturale consumando latticini crudi e alimenti ricchi di zolfo (aglio, cipolle e verdure crucifere), facendo regolarmente esercizio fisico.

Sono necessari diversi nutrienti per favorire la sintesi del glutatione, tra cui NAC, acido alfa-lipoico, selenio, B12, folato, B6 e glicina.

Oltre a questi nutrienti, è stato dimostrato che diversi prodotti botanici aumentano il riciclo intracellulare del glutatione, tra cui il cardo mariano, il cavolo broccolo, l’epigallocatechinagallato (EGCG estratto da tè verde) la curcumina9 (che hanno un effetto particolarmente benefico sulla disintossicazione di fase II).

Tra le tante piante studiate, alcuni fitonutrienti come la quercitina, la curcumina, le catechine del tè verde, l’isotiocianati del cavolo broccolo, non agiscono solo come antiossidanti, soprattutto a dosi molto elevate, ma giscono come antinfiammatori, anche a dosi minime, inibendo i canali del calcio10111213.

Perciò, è preferibile assumere un’ampia gamma di questi nutrienti in dosi moderate piuttosto che elevate di uno qualsiasi di essi.

Cell Protect è un integratore funzionale a base di curcumina, estratto di tè verde e quercetina, Vitamina C, Lisina ed estratto di tè verde, N-acetil cisteina, vitamina C, estratto di cavolobroccolo.

Integratore funzionale

Cell Protect

Supporta i fisiologici processi di detossificazione.

Scopri di più

Riferimenti

  1. EWG.org
  2. EWG.org
  3. British Journal of nutrition
  4. Levin BL, Varga E. 2016 Apr 30. PMID: 27130656,
  5. Liew SC et al. 2015 PMID: 25449138
  6. Botto LD, Yang Q 2000 PMID: 10791559
  7. Kharb S, Singh V, Ghalaut PS, Sharma A, Singh GP. 2000 PMID: 11271724
  8. H. Sprecher 1989 Springer Link
  9. Hewlings SJ, Kalman DS. 2017 PMID: 29065496; PMCID: PMC5664031
  10. Yang CC et al. Quercetin inhibits histamine-induced calcium influx in human keratinocyte via histamine H4 receptors. 2021 PMID: 33862555,
  11. Zhang X et al. Effects of curcumin on ion channels and transporters.  2014 PMID: 24653706,
  12. Singh Y, Salker MS, Lang F. Green Tea Polyphenol-Sensitive Calcium Signaling in Immune T Cell Function. 2021 PMID: 33585537,
  13. Dinkova-Kostova AT, Kostov RV. Glucosinolates and isothiocyanates in health and disease. 2012 PMID: 22578879

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