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Iperglicemia – diabete: cause e rimedi

Il glucosio è uno zucchero semplice – più precisamente, un monosaccaride. Il nostro organismo ricava glucosio principalmente dai carboidrati, in misura minore dai grassi e dalle proteine.

Dopo il pasto il glucosio viene assorbito dall’intestino e trasportato alle cellule tramite il sangue. Nel fegato e nei muscoli troviamo delle piccole scorte di riserva sottoforma di glicogeno, un polisaccaride formato da lunghe catene di molecole di glucosio.

Quando non viene bruciato il glucosio si trasforma in trigliceridi ad opera del fegato, attraverso un processo alchemico denominato lipogenesi de novo.

Diabete e disturbi correlati

  • Diabete di tipo 1
  • Diabete di tipo 2
  • Diabete gestazionale
  • Microangiopatia diabetica
  • Nefropatia diabetica

Come viene utilizzato il glucosio a livello cellulare?

Iperglicemia - diabete: cause e rimedi 1 -All’interno della cellula, più precisamente nei mitocondri (le centraline responsabili della nostra energia), il glucosio viene trasformato in ATP (adenosina trifosfato), un composto chimico, o più semplicemente “una moneta di scambio energetico”, indispensabile alla cellula per svolgere qualsiasi tipo di lavoro biologico.

Alcune cellule, come vedremo tra poco, possono ottenere ATP solamente dal glucosio,  mentre altre, la maggior parte, possono ricavare ATP anche da molecole derivate dal metabolismo dei grassi.

Le cellule glucosio-dipendenti hanno la precedenza nell’assorbire il glucosio e sono prive della capacità di accumularlo1.

L’omeostasi del glucosio

L’insulina entra in gioco all’interno di un sofisticato meccanismo di controllo deputato a mantenere stabile la quantità di glucosio in circolo, precisamente 4 grammi circa, calcolati su 70kg di peso.

Grossomodo, 4 g di glucosio corrispondono a 1 cucchiaino di zucchero.

Il glucosio consumato con l’esercizio fisico può aumentare di ∼10 volte, e tuttavia dopo 1 ora nel sangue si ritrova la stessa quantità di ∼4 g5.

Se il livello di glucosio scende sotto questa soglia, scatta la gluconeogenesi – sintesi di glucosio a partire da precursori non glucidici, tra cui ad esempio il glicerolo ricavato dai trigliceridi e gli aminoacidi delle strutture muscolari.

Ciò significa che, in condizioni ottimali, l’organismo è in grado di prevenire l’ipoglicemia, garantendo la sopravvivenza delle cellule glucosio-dipendenti.

Omeostasi del glucosio

omeostasi del glucosio

I componenti essenziali per la regolazione del glucosio nel sangue comunicano tra loro tramite la modifica del flusso di glucosio direttamente o attraverso meccanismi di segnalazione umorale e neurale. Tratto da: Wasserman DH. Four grams of glucose. 2009 PMC2636990

La capacità delle cellule di assorbire il glucosio in risposta all’insulina è chiamata sensibilità insulinica e quando si riduce si parla di resistenza insulinica.
Iperglicemia: cosa fare? Soluzioni naturali

Per quali cause insorge il diabete ?

Il diabete è un disturbo metabolico caratterizzato da elevati livelli di glucosio, particolarmente maligno. Insiste su qualsiasi punto della rete vasale dove possono verificarsi problemi circolatori e ostruzioni a partire dai vasi sanguigni più piccoli.

Nel diabete di tipo 1 il sistema immunitario distrugge le cellule beta del pancreas che producono l’insulina, l’ormone che indica alle cellule di assorbire il glucosio e di utilizzarlo a scopo energetico.

Nel diabete di tipo 2 invece l’organismo continua a produrre sempre più insulina, ma le cellule sono diventate insensibili a causa di una glicemia costantemente elevata.

La causa principale sono il protrarsi nel tempo di scorrette abitudini alimentari.

In altre parole, la cellula si abitua a rifiutare il glucosio in eccedenza, ignorando sempre più spesso i segnali dell’insulina, un processo che può richiedere anche 7-10 anni prima della diagnosi definitiva6.

Iperglicemia - diabete: cause e rimedi 2 -

Quando i recettori per l’insulina presenti sulla superficie esterna della cellula non funzionano, come si vede in questa immagine, all’interno della cellula vi è sempre più carenza di glucosio.

Pertanto, i mitocondri, le centrali bioenergetiche del nostro organismo, non possono produrre ATP, il composto essenziale per l’attività biologica cellulare di tutto l’organismo. Risultato: ci si sente più affamati e stanchi7.

Diagnosi

Come posso aumentare la sensibilità all’insulina?

Si può migliorare la sensibilità all’insulina attraverso l’esercizio fisico frequente.

Una dieta personalizzata, con pochi carboidrati e più grassi di qualità, abbinata a una integrazione funzionale al metabolismo glucidico, può contribuire a ridurre la sensazione di fame, elevando nel contempo l’energia psico-fisica.

È stato dimostrato che l’integrazione di nutraceutici selezionati, come magnesio, vitamina D, vitamine del gruppo B e altri, aiuta a ridurre l’iperglicemia e il rischio cardiovascolare1314.

Integratore funzionale al metabolismo glucidico

L’integrazione ideale è una selezione di nutraceutici ad alto dosaggio e biodisponibilità, funzionale alle reazioni biochimiche cellulari, adeguato per l’attività dell’enzima MTHFR.

Lo scopo principale è quello di aumentare la disponibilità di ATP – adenosina trifosfato: la principale molecola di scambio che consente tutti i processi biochimici e ci dà energia.

Glicevit – metabolismo glucidico

  • Contiene vitamine del gruppo B, Q10, Acido-alfa-lipoico a elevata biodisponibilità;
  • Cromo, Carnitina, Vitamina D, Magnesio, Inositolo per favorire la sensibilità all’insulina;
  • Vitamine C, E per sostenere le funzioni dell’endotelio vascolare;

L’integrazione di fibre può ridurre la glicemia?

L’ingestione di fibra alimentare mezz’ora o anche un’ora prima del pasto aiuta a ridurre la glicemia e l’insulina rispettivamente del 32 e del 25% circa1516.

Può essere un’ottima abitudine assumere fibre prebiotiche al mattino prima di fare colazione, per trarne beneficio per tutto l’arco della giornata.

Biodex – Fibre selezionate e prebiotici

  • Contiene beta-glucani da fibra di avena, farina di carrube, L-glutammina;
  • chitosano, estratto di foglie di carciofo e di semi di psillio;
  • Inulina e acidi grassi a catena media;

Le fibre su menzionate favoriscono sia la corretta motilità intestinle che il senso di sazietà, riducendo in modo naturale i picchi glicemici post-prandiali e contribuendo all’equilibrio dei normali livelli di colesterolo.

Inoltre, la presenza di chitosano, glutammina, betacarotene e acidi grassi a catena media, modula e contiene la risposta infiammatoria delle pareti intestinali.

 

Riferimenti

  1. Hantzidiamantis PJ, Lappin SL. Physiology, Glucose. Updated 2022 Sep 19 – In: StatPearls Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023
  2. Manninen AH. 2004 PMID: 18500949
  3. Westman EC et al. Low-carbohydrate nutrition and metabolism. Am J Clin Nutr. 2007 PMID: 17684196
  4. George F Cahill Jr 2006  PMID: 16848698 PDF https://bit.ly/2TxevRv
  5. Wasserman DH. Four grams of glucose. 2009 PMID: 18840763
  6. Tabák AG et al. Trajectories of glycaemia, insulin sensitivity, and insulin secretion before diagnosis of type 2 diabetes: an analysis from the Whitehall II study. Lancet. 2009 PMCID: PMC2726723
  7. Nakrani MN, Wineland RH, Anjum F. Physiology, Glucose Metabolism
  8. Lin PH, Chen C et al. 2012 PMCID: PMC3368490
  9. Poggiogalle E, Jamshed H, Peterson CM. Circadian regulation of glucose, lipid, and energy metabolism in humans Metabolism (2018 Jul)
  10. Chia CW, Egan JM, Ferrucci L. Age-Related Changes in Glucose Metabolism, Hyperglycemia, and Cardiovascular Risk Circ Res (2018-09-14)
  11. Roy Taylor, et al. Nutritional basis of type 2 diabetes remission BMJ (2021 Jul 7)
  12. Gutch M, et al. Assessment of insulin sensitivity/resistance  Indian J Endocrinol Metab (2015 Jan-Feb)
  13. Glaucia Carneiro e colleghi 2013 https://doi.org/10.1016/j.clnme.2013.03.003
  14. J. Cha, et al. Molecular Medicine Reports, 2011 PMID: 21874237
  15. Sun L et al. 2019 PMID: 31053510
  16. Weickert MO, Pfeiffer AF. 2008 PMID: 18287346