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Dimagrire o ingrassare è facile se i sensi vengono ingannati! Lo rivela uno studio

Dimagrire o ingrassare, lo stomaco può essere ingannato?

L’attività fisica ci aiuta a bruciare calorie e a restare in forma, anche quando facciamo uno strappo alla regola e ci concediamo una pasto abbondante.

stomacoTuttavia le quantità di cibo che ingeriamo ad ogni singolo pasto, soprattutto se sono consistenti, non influiscono solo sul peso forma.

Studi clinici dimostrano che la quantità di cibo assunta in un solo pasto può avere una valenza molto più ampia: dal promuovere l’invecchiamento generale, alla necessità di alzare le capacità del corpo di combattere lo stress ossidativo assumendo antiossidanti in quantità adeguate.

In altre parole, mangiare quantità di cibo ridotte anche quando sei in forma, ti aiuta a restare giovane e a vivere a lungo,  in quanto ne beneficia il tuo sistema cardiovascolare.

Dobbiamo quindi impegnarci a controllare le quantità di cibo che mangiamo, ma come?

L’esperimento che segue dimostra come i nostri sensi e il nostro stomaco possono essere ingannati riguardo al raggiungimento della sazietà.

Nel contempo possiamo comprendere come dimagrire (o ingrassare) sia talvolta più semplice di ciò che si pensa.

Questo studio [1] ha verificato se le indicazioni visive possono influenzare la quantità del cibo assunto senza modificare le stime personali di sazietà, utilizzando un sistema impercettibile di auto-riempimento del piatto.

In altre parole, il nostro stomaco può essere ingannato

Metodi di ricerca e procedure:

44 partecipanti, tra i 18 e i 46 anni di età, con diversi indici di massa corporea, sono stati reclutati a partecipare a uno studio sulla zuppa.

L’esperimento aveva due livelli di visibilità:

1) una precisa indicazione visiva di una porzione di cibo (tazza normale) contro

2) un segnale visivo sbilanciato (a riempimento automatico del piatto).

I partecipanti all’esperimento sono stati invitati a mangiare la zuppa in un ristorante, dove è stata nascosta sotto il tavolo un’apparecchiatura per ricaricare alcuni piatti di zuppa molto lentamente e in modo impercettibile.

Sono stati presi in considerazione il volume di cibo assunto, la stima di ogni partecipante sulla quantità di cibo ingerita, il monitoraggio dei consumi e la sazietà.

Risultati

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I partecipanti che inconsapevolmente hanno mangiato la zuppa da piatti auto-riempiti hanno consumato il 73% in più rispetto a coloro che hanno mangiato da piatti normali.

Tuttavia, le persone che senza saperlo avevano mangiato più del doppio, non credevano di aver mangiato di più, né essi si percepivano più sazi degli altri, e ciò non dipendeva dall’indice di massa corporea.

Questi risultati sono coerenti con l’idea che la quantità di cibo su un piatto ne aumenta l’assunzione perché influenza le regolari quantità di cibo a cui siamo abituati e le nostre aspettative, riducendo la propria capacità di auto-monitoraggio.

Sembra che le persone usino i loro occhi per contare le calorie e non i loro stomaci.

Avere precisi riferimenti visivi può svolgere un ruolo importante nel prevenire assunzioni di cibo in eccesso non intenzionale.

In altri termini, è più facile abituarsi a porzioni di cibo ridotte se il piatto è più piccolo. Provare per credere!

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Riferimenti

1. Nature.com

 

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