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Nutrizione Funzionale

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Nutrizione Funzionale ai processi biochimici e fisiologici.  Gli alimenti, le piante, il loro prezioso contenuto di sostanze, vitamine e minerali, sono spesso oggetto di studio non solo per comprenderne l’azione, il potere preventivo ma anche come adiuvanti nelle terapie in corso, per favorire la salute cardiovascolare, il metabolismo del colesterolo e quello del glucosio, la salute del cervello, la prevenzione in campo oncologico, la salute dello scheletro, la perdita di peso e molto altro ancora.

Articoli di Nutrizione Funzionale

La Nutrizione Funzionale e la definizione di alimento funzionale

Un cibo viene definito funzionale se contiene una componente, sia esso o non, un vero e proprio nutriente, che crei beneficio a una o a un determinato numero di funzioni dell’organismo in maniera mirata, che sia rilevante per lo stato di benessere e della salute, o riduca il rischio di malattia, oppure comporti un effetto fisiologico o psicologico capace di andare oltre l’effetto nutritivo

La manifestazione iniziale di un sintomo richiede tempo, mesi e talvolta anni. Non sempre si può riportare il funzionamento metabolico nella direzione giusta solo con l’alimentazione.

Spesso è indispensabile affiancare una integrazione funzionale con nutraceutici selezionati come coadiuvanti delle funzioni cellulari. Talvolta, a seconda della situazione individuale, si ricorre a dosi “ortomolecolari”, similmente a quanto suggeriva il doppio premio Nobel Linus Pauling, con la differenza che la ricerca scientifica e l’esperienza medica nel campo dei nutraceutici è ancora più avanzata rispetto agli anni ’70.

L’integrazione funzionale consente di rispondere in modo adeguato alle esigenze metaboliche cellulari individuali, tenendo presente anche la genetica, un settore in continua espansione. La Nutrigenetica è la scienza che implementa programmi nutrizionali e di integrazione strettamente funzionali all’efficienza degli enzimi.

Nutrizione Funzionale alla biochimicaSottolinea l’importanza di una corretta prevenzione uno studio pubblicato su Nature Microbiology. Lo studio rileva come i cambiamenti delle sostanze con cui entra in contatto la cellula influenzano tutto il suo patrimonio genetico.

In altre parole, le differenti reazioni enzimatiche, la qualità e quantità delle molecole nutritive e non nutritive che raggiungono le cellule, possono regolare o disturbare il metabolismo cellulare fino a influenzarne il “bagaglio di informazioni” che viene trasmesso durante il rinnovo cellulare. In pratica, diventiamo nel tempo quello che mangiamo e respiriamo in base a come ci stressiamo. Vedi pubblicazione: Stress, Alimentazione, Infiammazioni nascoste.

La nutrizione funzionale analizza molteplici fattori: lo stile di vita, il bilancio ormonale e lo stato emotivo, l’infiammazione, l’intestino, l’azione dei farmaci, l’esposizione a sostanze inquinanti.

L’integrazione funzionale cerca di rispondere nel modo più adeguato possibile alle esigenze metaboliche individuali.

Ambiti di applicazione dell’integrazione funzionale

L’efficacia dei nutraceutici dipende talvolta dall’efficienza delle reazioni enzimatiche e queste ultime dalla genetica individuale e dall’età.

In quest’ottica, l’integrazione nutrizionale richiede particolari attenzioni. Ad esempio la mutazione MTHFR che riguarda oltre il 40% della popolazione spesso in modo del tutto asintomatico, si traduce in un parziale inutilizzo dell’acido folico e della vitamina B12.

Nutrizione Funzionale in pillole

Definizione di alimento funzionale

L’Accademia di Nutrizione e Dietetica descrive gli alimenti funzionali nel loro complesso, fortificati, arricchiti o potenziati, a cui la ricerca scientifica ha attribuito un effetto potenzialmente benefico sulla salute se consumati regolarmente e in quantità efficaci nell’ambito di una dieta variata.

Per quanto riguarda la prevenzione delle malattie cardiovascolari, alcuni alimenti possono ridurre il colesterolo LDL, aumentare i livelli del colesterolo HDL, abbassare la pressione sanguigna, stabilizzare i ritmi cardiaci e persino proteggere il rivestimento delle nostre arterie.

Un regime alimentare complessivamente equilibrato e nutriente riduce il rischio di eventi cardiovascolari.

Alcuni composti nutrizionali bioattivi rappresentano un potenziale per l’uso terapeutico che riduce il rischio di malattie coronariche.
I composti bioattivi funzionali come gli acidi grassi omega-3, il licopene, il resveratrolo, i composti fitochimici da semi d’uva (OPC), gli estratti del tè verde, l’arginina abbinata alla vitamina c, favoriscono un miglioramento significativo della funzione endoteliale. Tali composti possono essere abbinati alle vitamine del gruppo B per migliorare il metabolismo dei lipidi e dell’omocisteina.

L’integrazione di vitamine antiossidanti può aiutare a prevenire le malattie coronariche; studi epidemiologici e clinici hanno dimostrato che gli antiossidanti negli alimenti e negli integratori riducono la morbilità e la mortalità(1).

1. Kritharides L, Stocker R. The use of antioxidant supplements in coronary heart disease. Atherosclerosis. 2002 Oct;164(2):211-9. doi: 10.1016/s0021-9150(02)00011-4. PMID: 12204790

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